Incentivi Statali: Le Stufe a Pallet, un po di chiarezza

19.09.2016 15:34

Detrazione Irpef e aliquota Iva agevolata 
Premessa - L’installazione della stufa a pellet fruisce della detrazione del 50% (articolo 16 bis, Tuir 917/1986 e articolo 11, Legge 134/2012) perché si tratta in un’opera che permette di conseguire un risparmio energetico. Per quanto riguarda l’Iva, la stufa a pellet con i suoi accessori rientra t ra i cosiddetti “beni significativi” soggetti all’aliquota agevolata al 10% solo sino a concorrenza del valore della manodopera impiegata nell’esecuzione dei lavori, mentre l’eventuale parte eccedente deve essere assoggettata all’aliquota ordinaria del 22%.
 
Detrazione Irpef - L’installazione della stufa a pellet fruisce della detrazione del 50 per cento (articolo 16-bis del Tuir, D.P.R. 917/1986, articolo 11 della Legge 134/2012, e articolo 16 del D.L. 63/2013, che ha prorogato la detrazione con la percentuale del 50% sino al 31 dicembre 2013), in quanto intervento idoneo a conseguire risparmio energetico. Infatti, è possibile, per il contribuente, beneficiare dell’agevolazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie, relativamente alle opere finalizzate al risparmio energetico, tra cui rientra l’acquisto della stufa a pellet. Il 50 per cento si rende applicabile anche agli interventi di risparmio energetico, con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego di fonti rinnovabili di energia, e anche in assenza di opere edilizie.
 
Condizioni - Per fruire della detrazione è sufficiente pagare le fatture con bonifico bancario o postale e, in dichiarazione dei redditi, inserire i dati catastali dell’immobile su cui si interviene. Occorre anche tenere a disposizione la certificazione tecnica della stufa, che indichi le capacità termiche (basta il certificato del produttore).
 
Iva agevolata - Per quanto riguarda l’Iva, la stufa a pellet, con i suoi accessori, è assimilabile a una caldaia e, come tale, rientra fra i cosiddetti “beni significativi” (tassativamente elencati dal D.M. 29 dicembre 1999), soggetti all’aliquota agevolata al 10 per cento (di cui all’articolo 2, comma 10, della Legge 191/2009) solo fino a concorrenza del valore della manodopera impiegata nell’esecuzione dei lavori (intendendo per tale il corrispettivo richiesto per l’installazione, comprensivo anche delle materie prime impiegate, circolare 71/E/2000), mentre l’eventuale parte eccedente dev'essere assoggettata all’aliquota ordinaria del 22 per cento.
 
Modalità di fatturazione - È pertanto necessario che in fattura le due voci (il corrispettivo della stufa e quello richiesto per la relativa installazione) siano evidenziate separatamente. Ad esempio, se una stufa a pellet costa 2mila euro, mentre tutte le altre spese accessorie (installazione e canna fumaria) ammontano a 1.600, la parte che va fatturata al 22 per cento, e non al 10, è pari a 400 euro (differenza tra il valore del bene significativo e la somma di tutti gli altri costi accessori).
 
Un ultimo chiarimento andrebbe fatto circa la possibilità di ottenere la detrazione fiscale Irpef al 65%. Infatti le stufe a pallet rientrano nella categoria delle caldaie a biomassa. L'ostacolo all'ottenimento di tale detrazione risiede nella serie di caratteristiche che la nostra abitazione deve soffisfare. Il VADEMECUM PER L’USO delle CALDAIE A BIOMASSA e la faq. n°42 pubblicata sul portale stesso chiarisce che al fine di ottenere la detrazione al 65% la nostra abitazione dovrà avere chiusure apribili ed assimilabili (porte, finestre e vetrine anche se non apribili), che delimitano l’edificio verso l’esterno o verso locali non riscaldati, che rispettino i limiti massimi di trasmittanza di cui alla tabella 4a dell’all. C al D. Lgs. N°192 del 2005. Inoltre bisognerà incaricare un tecnico per calcolare l'indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale della nostra abitazione. 
In definitiva o si ha una casa di recente costruzione con infissi di ultima generazione, oppure i costi per beneficiare della detrazione al 65% potrebbero essere ben superiore ai guadagni. Per un approfondimento vi invito a scaricare e leggere il Vademecum per le caldaie a Biomassa rilasciato dall'Enea https://www.acs.enea.it/ tecno/caldaie_biomassa.pdf 
Sperando di esser stato comprensibile, e soprattutto il più preciso possibile, colgo l'occasione per rimandarVi al prossimo approfondimento.

 

Detrazione Irpef e aliquota Iva agevolata 
Premessa - L’installazione della stufa a pellet fruisce della detrazione del 50% (articolo 16 bis, Tuir 917/1986 e articolo 11, Legge 134/2012) perché si tratta in un’opera che permette di conseguire un risparmio energetico. Per quanto riguarda l’Iva, la stufa a pellet con i suoi accessori rientra t ra i cosiddetti “beni significativi” soggetti all’aliquota agevolata al 10% solo sino a concorrenza del valore della manodopera impiegata nell’esecuzione dei lavori, mentre l’eventuale parte eccedente deve essere assoggettata all’aliquota ordinaria del 22%.
 
Detrazione Irpef - L’installazione della stufa a pellet fruisce della detrazione del 50 per cento (articolo 16-bis del Tuir, D.P.R. 917/1986, articolo 11 della Legge 134/2012, e articolo 16 del D.L. 63/2013, che ha prorogato la detrazione con la percentuale del 50% sino al 31 dicembre 2013), in quanto intervento idoneo a conseguire risparmio energetico. Infatti, è possibile, per il contribuente, beneficiare dell’agevolazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie, relativamente alle opere finalizzate al risparmio energetico, tra cui rientra l’acquisto della stufa a pellet. Il 50 per cento si rende applicabile anche agli interventi di risparmio energetico, con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego di fonti rinnovabili di energia, e anche in assenza di opere edilizie.
 
Condizioni - Per fruire della detrazione è sufficiente pagare le fatture con bonifico bancario o postale e, in dichiarazione dei redditi, inserire i dati catastali dell’immobile su cui si interviene. Occorre anche tenere a disposizione la certificazione tecnica della stufa, che indichi le capacità termiche (basta il certificato del produttore).
 
Iva agevolata - Per quanto riguarda l’Iva, la stufa a pellet, con i suoi accessori, è assimilabile a una caldaia e, come tale, rientra fra i cosiddetti “beni significativi” (tassativamente elencati dal D.M. 29 dicembre 1999), soggetti all’aliquota agevolata al 10 per cento (di cui all’articolo 2, comma 10, della Legge 191/2009) solo fino a concorrenza del valore della manodopera impiegata nell’esecuzione dei lavori (intendendo per tale il corrispettivo richiesto per l’installazione, comprensivo anche delle materie prime impiegate, circolare 71/E/2000), mentre l’eventuale parte eccedente dev'essere assoggettata all’aliquota ordinaria del 22 per cento.
 
Modalità di fatturazione - È pertanto necessario che in fattura le due voci (il corrispettivo della stufa e quello richiesto per la relativa installazione) siano evidenziate separatamente. Ad esempio, se una stufa a pellet costa 2mila euro, mentre tutte le altre spese accessorie (installazione e canna fumaria) ammontano a 1.600, la parte che va fatturata al 22 per cento, e non al 10, è pari a 400 euro (differenza tra il valore del bene significativo e la somma di tutti gli altri costi accessori).
 
Un ultimo chiarimento andrebbe fatto circa la possibilità di ottenere la detrazione fiscale Irpef al 65%. Infatti le stufe a pallet rientrano nella categoria delle caldaie a biomassa. L'ostacolo all'ottenimento di tale detrazione risiede nella serie di caratteristiche che la nostra abitazione deve soffisfare. Il VADEMECUM PER L’USO delle CALDAIE A BIOMASSA e la faq. n°42 pubblicata sul portale stesso chiarisce che al fine di ottenere la detrazione al 65% la nostra abitazione dovrà avere chiusure apribili ed assimilabili (porte, finestre e vetrine anche se non apribili), che delimitano l’edificio verso l’esterno o verso locali non riscaldati, che rispettino i limiti massimi di trasmittanza di cui alla tabella 4a dell’all. C al D. Lgs. N°192 del 2005. Inoltre bisognerà incaricare un tecnico per calcolare l'indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale della nostra abitazione. 
In definitiva o si ha una casa di recente costruzione con infissi di ultima generazione, oppure i costi per beneficiare della detrazione al 65% potrebbero essere ben superiore ai guadagni. Per un approfondimento vi invito a scaricare e leggere il Vademecum per le caldaie a Biomassa rilasciato dall'Enea https://www.acs.enea.it/ tecno/caldaie_biomassa.pdf
Sperando di esser stato comprensibile, e soprattutto il più preciso possibile, colgo l'occasione per rimandarVi al prossimo approfondimento.